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Le questioni linguistico-educative poste dall'immigrazione straniera nella scuola e nella società italiana rappresentano il banco di prova per una idea di politica linguistica che prenda atto del plurilinguismo e lo promuova come valore e strumento di convivenza. Allo storico plurilinguismo che contraddistingue l'Italia, costituito dall'italiano, dai dialetti, dalle lingue di minoranza, si è aggiunto il neoplurilinguismo delle lingue immigrate, che ridefiniscono l'ampiezza e i caratteri dello spazio linguistico nazionale e sollecitano la scuola verso più adeguati modelli di formazione e di valutazione dei livelli di competenza. Introduzione di Alberto Sobrero e saluto di Pietro Cataldi.