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Il benedettino Anselm Stolz (1900-1942) rappresenta una delle più originali figure della teologia della prima metà del Novecento. Si fece interprete di quella sintesi equilibrata di tradizione e rinnovamento che permise alla teologia cattolica di uscire dal monolitismo in cui si era ristretta in seguito alla crisi modernista. I suoi studi sulla mistica portarono al risveglio dell'attenzione degli specialisti per la teologia spirituale, ma contribuirono anche alla ristrutturazione del pensiero teologico intorno alla nozione di rivelazione. A causa della morte prematura la sua lezione è rimasta incompiuta, ma restano attuali le sue intuizioni, riprese anche da A. U. von Balthasar.