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"La numero 7", ovvero, nel calcio antico e moderno, una delle maglie più ambite perché sinonimo di creatività, fantasia e spettacolo. Il libro è diviso in due racconti brevi: nel primo la storia dei Fratelli Favalli, Armanno ed Erminio. Quando Armanno, già calciatore di serie A nel Foggia, perde la vita in un drammatico incidente automobilistico, grazie all'interessamento ed alla sensibilità del Presidente dell'Inter Angelo Moratti, il fratello Erminio, già aggregato alla Prima Squadra, viene mandato a Foggia per "ereditare" la maglia indossata sino a pochi mesi prima dal fratello. Anche per Erminio inizierà una lunga carriera in serie A e B, prima come calciatore e poi come apprezzato dirigente. Solo la morte per infarto di Erminio, nel 2008, stroncherà, ancora una volta, l'esistenza di un "grande" del calcio italiano. Nel secondo racconto si sviluppa la storia di Bruno Mora di Parma, il quale, scartato a 17 anni dalla squadra della sua città in un provino, riparte, caparbio dal campionato Emiliano di Promozione a Bozzolo (MN) per raggiungere in pochi anni la serie A e la Nazionale italiana. A 28 anni, al culmine della carriera calcistica, un terribile incidente di gioco, a Bologna, ne condizionerà gli ultimi anni di attività sportiva che concluderà militando di nuovo nella Promozione Emiliana a Viadana (MN). Diventato allenatore e responsabile del Settore Giovanile a Parma, Bruno Mora lancerà tantissimi giocatori poi diventati, come lui, famosi anche in Nazionale. Un destino cinico e baro si accanirà però di nuovo su di lui: a seguito di una grave malattia, a soli 49 anni, ci lascerà nel rimpianto di tutti quanti conoscendolo gli hanno voluto bene. Il libro è dedicato a tutti coloro i quali, giocando a calcio ad ogni livello, hanno indossato almeno una volta la maglia numero 7.