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"'Nel mezzo del cammin di nostra vita'... potrei iniziare così, rubando il verso al cantore dei cantori, per spiegare come è nato questo lavoro. Questo libro è nato perché, amando l'hobby della scrittura (e i milioni di scrittori in erba mi capiranno) avevo voglia di scrivere. Quella voglia che si innesca da quando ti svegli al mattino e che ti segue per tutte le 12 ore nelle quali devi però svolgere il tuo vero lavoro e quindi non puoi farlo. Ma in ogni pausa, in ogni spostamento in auto tra un impegno e l'altro, la voglia di scrivere ti segue. Salvo poi arrivare a casa ed essere così stanco da dover rinunciare. Ma la voglia di scrivere va al di là della forza. E così la sera scrivevo. Volevo scrivere le cose belle della esistenza che mi avevano accompagnato negli anni della mia vita modenese. E così decisi di scrivere la storia della mia compagnia teatrale (Una vita in 'compagnia'), perché è una storia davvero bella e da dover condividere almeno con amici e parenti, allargandomi a conoscenti e simpatizzanti. Poi l'amicizia con Carla, una nobildonna modenese, offrì lo spunto per descrivere le sue gesta di amore e di tolleranza verso il prossimo ('Aspettando Sherin')." (L'autore)