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Il libro ha un'importanza particolare per comprendere il ruolo di Giuseppe Bottai (1895-1959) nella vita culturale italiana della prima metà del Novecento. Raccoglie, infatti, i suoi scritti sull'arte e sulle problematiche legate all'ambiente artistico dell'Italia tra le due guerre; contiene inoltre il carteggio con Marinetti, Dottori, Carli che fornisce nuove chiavi di interpretazione della vicenda di Bottai tra il febbraio e l'agosto 1920, la fase più delicata del suo passaggio dal Futurismo all'arditismo e infine al fascismo. Ristampa dell'edizione Editalia 1992.