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Il codice, conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, risale alla seconda metà del XIV secolo. L'autore Francesco Stabili, soprannominato Cecco d'Ascoli, nacque nel 1269 e morì bruciato come eretico a Firenze nel 1327, di professione era astrologo ed esercitò la medicina al servizio dei potenti. L'Acerba, redatta in volgare, è un poema in forma allegorica dove vengono trattate questioni naturali, quali la proprietà degli animali e delle pietre, vengono descritti fenomeni naturali in una strana mescolanza di elementi positivi e fantastici. Inoltre vengono affrontati anche problemi filologici, psicologici, etici e teologici. L'opera è mirata a cantare il cosmo, l'uomo e la natura intesi come perfetto congegno creato da Dio e dominabile dall'uomo, ma pur retto dalle forze, misteriose dei pianeti e delle stelle ruotanti intorno alla Terra.