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Negli ultimi tre decenni, chi opera nelle amministrazioni pubbliche o tenta di riformarle ha guardato con occhi speranzosi alle imprese e ai loro sistemi di gestione. La parola performance è entrata sicura nel linguaggio comune e, dal 2009, anche in quello del legislatore italiano. Nonostante il lungo lasso di tempo (le prime riforme risalgono al 1993) e il notevole dispiego di energie di ministri per la funzione pubblica e dirigenti pubblici, tali riforme non hanno prodotto miglioramenti tangibili di performance e neanche un uso reale e diffuso dei sistemi di misurazione. Il libro parte dalla convinzione (assodata quanto trascurata nel contesto pubblico) che non ci possono essere buone performance senza una buona strategia aziendale. Sebbene siano facce della stessa medaglia, l'attenzione della ricerca di management pubblico si è concentrata sulle performance a scapito della strategia. Nell'intento di ridurre questa lacuna, si analizzano gli elementi che rendono la strategia tuttora rilevante per le amministrazioni pubbliche e le specificità che ne impongono alcuni adattamenti. Alla descrizione del processo di pianificazione strategica si affiancano analisi di esperienze italiane ed estere, frutto delle politiche pubbliche che hanno promosso l'approccio strategico nel settore pubblico. Particolare attenzione è posta, infine, ad alcune questioni centrali quali l'austerità, le reti, l'etica, la qualità. Prefazione di Giorgio Invernizzi, introduzione di Elio Borgonovi, postfazione di Marco Meneguzzo.