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Stiamo attraversando un momento critico della storia della Terra, un periodo in cui il futuro sembra portare con sé grandi pericoli e piccole promesse. Che cosa può aiutarci a rovesciare la proporzione? Una strada efficace sembra quella di una riprogrammazione culturale, di un nuovo modo di pensare capace di costruire una società globale giusta, sostenibile e pacifica. A partire da questa premessa, il libro ripercorre l'evoluzione del concetto di sostenibilità, concentrando progressivamente lo sguardo da una scala planetaria all'Europa, all'Italia; dai primi riconoscimenti dei diritti umani all'idea di una sostenibilità al contempo ambientale, economica e sociale, fino alla formulazione dei Sustainable Development Goals (SDGs) che compongono l'Agenda 2030 dettata dalle Nazioni Unite. La declinazione di questi principi dalla dimensione del dire a quella del fare dà voce, in ciascuna delle tre parti del libro, ad alcuni nomi di spicco. Innanzitutto ai «pionieri» che nel nostro Paese, in ambiti anche molto diversi, hanno orientato la loro vita professionale e i loro studi ai temi della sostenibilità, creando quel mindset secondo cui l'economia e l'impresa devono essere per definizione sostenibili, altrimenti non hanno futuro. Quindi agli «intraprendenti», uomini e donne, manager e imprenditori, le cui storie testimoniano quanto ricco, innovativo e articolato sia il patrimonio imprenditoriale italiano, e quanto vi sia già fortemente radicata una cultura della responsabilità di lungo respiro. Infine ai «catalizzatori», ovvero a coloro che, giocando un ruolo propulsore, possono accelerare il processo di cambiamento in parte già in atto, con lo scopo di raggiungere la massa critica necessaria a innescare la «rivoluzione sostenibile».