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Il dibattito sulla corporate governance si è per lungo tempo concentrato sul fenomeno della separazione tra proprietà e controllo che caratterizza le grandi public company anglosassoni. Secondo questa "impostazione ristretta", il buon governo delle imprese si ottiene progettando un consiglio di amministrazione indipendente dal management e, quindi, in grado di guidare il comportamento dei manager verso la massimizzazione del valore azionario dell'impresa. In questo lavoro si adotta una "impostazione allargata" secondo cui: la corporate governance assume rilevanza in tutti i tipi di imprese; il management deve considerare gli interessi che convergono nell'impresa; il consiglio di amministrazione non è l'unico meccanismo di governance, ma numerosi altri processi contribuiscono a incentivare un'efficiente creazione e un'equa distribuzione di valore tra i vari stakeholder. Seguendo questa impostazione, la prima parte introduce il tema della corporate governance, presentando le teorie e i modelli che permettono di comprenderlo e di analizzarlo con padronanza. La seconda parte descrive i principali sistemi capitalistici e analizza i principali meccanismi di corporate governance, evidenziando le caratteristiche che essi assumono nelle imprese italiane e straniere di grandi dimensioni.