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Il titolo originale del racconto che qui presentiamo, "Heumond", è una parola in disuso, formata dai sostantivi "Heu" (fieno) e "Mond" (luna), quest'ultimo nella sua accezione di mese, e sta praticamente per luglio, l'epoca della fienagione. Proprio durante alcuni giorni d'estate si sviluppa infatti il breve, tormentato itinerario spirituale di Paul Abderegg, che Hermann Hesse colloca sullo sfondo tangibile di una natura a un tempo scenario fisico e metafora della vita interiore. In vacanza nella villa paterna, il giovane Paul è strappato alle sue appassionate letture di adolescente dalla visita di due donne, coetanea l'una, più matura l'altra; in un rapporto fatto di parole non dette, sguardi, moti dell'animo, avrà inizio la sua educazione sentimentale. Più che nell'azione o nella trama, il pregio più evidente di questo libro risiede nello stile denso di sensibilità psicologica con cui Hesse cala il lettore in un mondo dove anima e natura sono l'una il riflesso dell'altra. Nella descrizione del primo turbamento amoroso di un adolescente, "Giorni di luglio" restituisce l'esperienza della vita con una finezza poetica che uguaglia la vivida rappresentazione della realtà.