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Con una vecchia fotografia in mano, un giovane studente ebreo americano intraprende un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che (forse) ha salvato suo nonno dai nazisti. Ad accompagnarlo sono il coetaneo ucraino Alex, della locale agenzia «Viaggi Tradizione», suo nonno - affetto da una cecità psicosomatica ma sempre al volante della loro auto - e un cane puzzolente. Il racconto esilarante, ma a tratti anche straziato, del loro itinerario si alterna a una vera e propria saga ebraica, che ripercorre la storia favolosa di un villaggio ucraino dal Settecento fino alla distruzione avvenuta a opera dei nazisti. Un viaggio immaginoso aggrappato ai fili della memoria, fili impregnati di vita vera, storie d'amore, vicende tragiche e farsesche. Un modo tutto nuovo di rileggere il passato per illuminare il nostro presente.
COMINCIAMENTO DI UNA MOLTO RIGIDA RECENSIONE Primo libro consigliato dal #libraiozero, primo della lista, primo ad essere letto, primo in tutto. Aspettative altissime. Cosa mi avrebbe riservato l’universo letterario? In quali orizzonti e quali meandri di alta letteratura mi avrebbero portato i consigli dei librai ? Dopo le prime 35 pagine volevo lanciare il libro dalla finestra. Letteralmente. Se c’è una cosa più difficile che leggere un libro dopo mezzanotte (orario, come noto, di lupi streghe e bibliofili) è leggere un libro (volutamente) sgrammaticato dopo mezzanotte. “Aspetto con pelle di cappone la tua lettera seguente ”, credo abbia comportato il sacrificio umano di molti traduttori. Ma “ho continuato, sospendendo la mia tentazione di lanciare il tuo scritto nel cesso, e ogni cosa è stata illuminata”. Il libro parte da una ricerca apparentemente come tante, in una macchina guidata da un autista cieco, accompagnato da una cagna “del cieco guidatore” (ovviamente), “degenerata, ma tanto giocherellina”. Un ricerca che non si risolve in sé stessa, ma che sembra piuttosto il pretesto per partire in un viaggio in un tempo passato e doloroso “perché le cose dolorose sono sempre elettromagnetiche”. Un viaggio che attraversa uomini buoni vissuti in tempi cattivi, perché, semplicemente “non dovresti mai essere l’ultimo che rimane”. Cosa significa sopravvivere? Cosa porta con sé la sopravvivenza quando è una scelta pagata con prezzi che valgono vite intere? Gli ebrei hanno sei sensi. Tatto, gusto, vista, odorato, udito, memoria …una memoria “petulansistente” in una definizione che mi sembra parafrasare Lewis Carroll. Ricordare il passato significa farlo succedere ancora? La risposta nel libro è affidata alla ricerca del lettore. Io, personalmente ho trovato la mia “Se nel mondo non c’è amore, faremo un altro mondo”. E ho scelto di illuminarmi con essa.