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Dalla "bolla dei tulipani olandesi" del Seicento alla "bolla della Compagnia dei Mari del Sud", fino alla "grande bolla" del 1929, alla "bolla di Internet", e quindi alla "bolla dei mutui sub-prime": il termine "bolla" viene utilizzato per spiegare le vicende economiche più diverse. Tuttavia la "bolla" tecnologica è scoppiata con il tradizionale crollo dei listini azionari, mentre la "bolla" dei mutui è avvenuta sul terreno delle emissioni obbligazionarie. La prima si è sviluppata sul piano del capitale di rischio, la seconda sul piano del capitale di debito. L'appiattimento interpretativo in cui è incorsa tanta parte dell'analisi economica mette in ombra le cause di fondo e impedisce di trovare una via d'uscita dalla crisi. La soluzione viene cercata nello spostamento di risorse dal settore pubblico al settore privato, ovvero dalla spesa pubblica ai mercati finanziari, ma dobbiamo riconoscere che dopo sette anni dall'inizio della crisi tutto ciò non ha portato i benefici attesi. L'analisi dei nuovi strumenti di finanza derivata, indagati alla luce delle teorie che hanno portato alla crisi, costituisce la trama di questo volume.