Tab Article
Le imprese cooperative rappresentano oggi circa il 7% del PIL, contano 12 milioni di soci, oltre un milione e centomila occupati, e vantano posizioni di eccellenza in molti settori dell'economia nazionale. F. Fabbri ne ripropone le vicende attraverso i 150 anni della storia d'Italia. Vengono ricostruite le tappe che condussero alla fondazione (1886) della Federazione delle società cooperative (poi Lega), e quindi al pieno riconoscimento sociale e legislativo durante l'età giolittiana. Nel primo dopoguerra, al momento del massimo sviluppo, la Lega fu attaccata dallo squadrismo fascista e, il 14 novembre 1925, fu sciolta dal prefetto di Milano che avviò l'inarrestabile "fascistizzazione" del movimento. La Lega delle Cooperative fu ricostituita nel 1945. Si affermò allora la leadership del Partito Comunista, anche se, fin dal 1962, fu avviato quel lento processo che l'avrebbe trasformata in un organismo autonomo dai partiti. A metà degli anni Settanta, anche al di fuori delle "isole rosse", la "terza via" dell'economia si proponeva già in alternativa a quella privata come a quella pubblica. Dagli anni Ottanta, il "sistema" delle cooperative e dei loro Consorzi, con l'esecuzione di rilevanri opere pubbliche, si affermava ormai nella sfera nazionale ed internazionale. Dopo la crisi dei primi anni Novanta, superato il meccanismo della "cooperazione di partito", fu avviata quella definitiva trasformazione della struttura organizzativa, produttiva e finanziaria...