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Questo è il terzo e ultimo volume di una Storia dell'estetica moderna iniziata con un primo volume, "Dal Settecento al Romanticismo", e proseguita con un secondo, "Da Kant a Hegel". Anche in questo caso, come nei precedenti, non si tratta di una storia concepita come un manuale, ma come una serie di saggi, che, se non hanno la pretesa di coprire tutti gli autori che si sono occupati di estetica dalla seconda metà dell'Ottocento a oggi (cosa del resto pressoché impossibile anche in un manuale), in compenso offrono un approfondito sguardo su molti autori e problemi centrali degli ultimi centocinquant'anni. Si inizia con due ampi saggi dedicati all'idea di genio e all'estetica di un'arte di solito abbastanza trascurata dai teorici, la scultura. Si passa poi ad autori importanti in un contesto internazionale ma spesso poco discussi nelle storie dell'estetica: il grande conoscitore d'arte Giovanni Morelli e il suo "metodo"; l'influsso di John Ruskin sull'estetica italiana; le teorie di un filosofo dimenticato ma ai suoi tempi notevole come Eduard von Hartmann o la curiosa Estetica del Diritto del giurista Heinrich Triepel. Vengono poi gli italiani: Benedetto Croce e Giovanni Gentile, e i grandi protagonisti dell'estetica post-crociana: Luigi Pareyson, Luciano Anceschi, Cesare Brandi, ma anche Jean-Paul Sartre, W.J.T. Mitchell e le discussioni sul Postmoderno. Per concludere con una serie di saggi sull'estetica analitica anglo-americana dell'ultimo cinquantennio.