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Petra Noordkamp ha usato le immagini in movimento per alternare dettagli e contesti del dopo terremoto. Il suo sguardo si posa sui segni del passaggio e dell'interruzione improvvisa del tempo, sulle persistenze della memoria e sulle tracce che essa lascia. «Tutto è in rovina, intere strade sono state distrutte e dozzine di case sono ora soltanto macerie. Mi sento molto a disagio. Filmo gli edifici crollati, ma mi sento come una turista della catastrofe. Di ritorno nelle Marche, mi preoccupo essenzialmente di catturare i primi piani degli oggetti abbandonati dagli abitanti nelle case in rovina. Anche se a volte è molto difficile - sembra quasi un furto -, credo sia importante registrare, preservare, dedicare attenzione a questi oggetti. Durante questo mio breve viaggio nelle Marche ho potuto visitare gli ampi magazzini di Ancona e San Severino in cui sono custoditi centinaia di manufatti - sculture e dipinti - salvati dalle chiese devastate. Le opere sono state accuratamente imballate in carta da archivio e plastica a bolle, e meticolosamente etichettate.