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Nel corso della sua carriera trentennale come agente antidroga in forza alla DEA, Ed Follis ha comprato coca nei vicoli di Los Angeles, concluso affari per milioni di dollari su jet privati, intrattenuto relazioni strettissime con uomini che non solo controllavano il narcotraffico, ma erano anche membri di spicco di Al Qaeda, Hezbollah, Hamas o del Cartello messicano. Follis non è stato solo uno degli infiltrati più abili dell'agenzia americana per la lotta alla droga, ma anche colui che ha portato la guerra agli stupefacenti a un nuovo livello. Se, infatti, negli anni Novanta le operazioni sotto copertura si svolgevano quasi esclusivamente per le strade delle metropoli USA - nel regno dei piccoli trafficanti e degli spacciatori di quartiere - ora si tratta di vere e proprie missioni globali di alto spionaggio, che spaziano tra cinque continenti e sono finalizzate a spezzare l'intreccio mortale tra i grandi signori della droga e altri settori della criminalità organizzata, primo fra tutti il terrorismo internazionale.