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Pubblicate per la prima volta nel 1812, le fiabe dei fratelli Grimm sono tra i testi più tradotti, ristampati, diffusi e conosciuti della letteratura mondiale. I due studiosi intendevano, trascrivendo storie e leggende tradizionali, costruire una base culturale che aiutasse la fondazione di un'identità comune dei popoli di lingua tedesca. Nel materiale da loro raccolto prevalgono racconti ambientati in luoghi spaventosi dove si svolgono fatti di sangue, i protagonisti sono minacciati da streghe, belve, spiriti, tutti elementi tipici del folklore germanico. Quindi, all'inizio, l'opera non era destinata ai bambini. Furono poi le traduzioni inglesi del 1857 a emendare le fiabe degli elementi più lugubri e drammatici e a dar loro la forma con cui sono giunte fino a noi. Lo straordinario successo e la vastissima divulgazione della raccolta dei Grimm si devono forse alla atemporalità di quanto viene narrato, alla proposizione di una dimensione trasfigurata dove i pericoli più spaventosi vengono superati, il male punito, la virtù ricompensata: temi che corrispondono alla forte esigenza di giustizia ideale presente nell'animo infantile.