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La vita di Girolamo Cardano è un compendio di sventure: sessualmente impotente fino a 31 anni, maleodorante, zoppo, giocatore, marito e padre sfortunato, accusato d'eresia per aver formulato l'oroscopo di Cristo, costretto a interrompere la sua carriera accademica. Il suo caratteraccio completò le difficoltà allestite dal destino. Eppure scrisse un libro sulla consolazione. Andando contro alla consuetudine contemporanea, non lo dedica a qualcuno, ma dice espressamente che lo scrive per se stesso con una moderna argomentazione che oggi potremmo individuare come "percorso di consapevolezza". E questo è l'aspetto più nuovo dell'opera: il partire da sé per arrivare alla descrizione oggettiva delle diverse manifestazioni dell'infelicità, riunite a comporre una sorta di repertorio di casi di vita per ciascuno dei quali Cardano individua un motivo di consolazione appellandosi alla ragionevolezza del punto di vista scettico, ma sempre guardando alla commedia umana: non a caso l'Amleto di Shakespeare tiene in mano un suo libro, il De subtilitate, mentre declama il famoso monologo essere o non essere.