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«L'amore per lo studio è la passione più necessaria alla nostra felicità; è una risorsa sicura contro le disgrazie e una fonte inesauribile di gratificazione»: l'autoritratto di Émilie du Châtelet sta nella cornice di queste parole. Accanto a Voltaire inseguì il desiderio di capire il mondo e divenne la più celebre donna di scienza del secolo XVIII. Ma Émilie nutriva soprattutto l'ambizione di essere ricordata: è l'oblìo la morte peggiore.