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Torna in scena il fondo di oltre 900 fogli di scuola fiamminga e olandese, dai primitivi fiamminghi della fine del Quattrocento fino ai vedutisti italianizzanti a cavallo del 1700, con qualche excursus in epoca posteriore. Sono presenti nomi eccellenti, quali Luca di Leida, Gossaert, Breugel il vecchio; manieristi di levatura internazionale quali Spranger e Goltzius e una ricca selezione di artisti del Seicento nordico, tra i quali spiccano i grandi Rubens, Van Dyck e Jordaens.