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Il "De sapientia" (1544) è il testo in cui Cardano medita sul rapporto tra uomo, natura e divinità. Il sapere vòlto alla comprensione e alla trasformazione può assumere anche gli aspetti inquietanti dell'inganno, del crimine, e delle arti nere. Il sapiente disegnato da Cardano si muove in una natura non leggibile in prospettiva cristiana, tra uomini dominati dalle passioni, ma è comunque l'unico in grado di migliorare la vita umana.