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Le opere teatrali giovanili di André Gide, le fonti letterarie, la metafora ossessiva del triangolo, sono il nucleo di questo saggio. L'analisi da Philoctète, Saül, Le Roi Candaule e Bethsabé si estende ad alcuni progetti teatrali non terminati o solo annunciati e infine alla scelta della traduzione dell'elisabettiano Arden of Feversham. Termina l'opera un'appendice sull'ultimo amore di Gide: Marc Allégret, il cinema e ancora una volta, come sempre, il triangolo.