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A Riace e nei comuni limitrofi della Calabria jonica stranieri e rifugiati vengono accolti, anziché respinti, e per di più invitati a cooperare nel rilancio socio-economico del territorio. Questa straordinaria esperienza ha attirato l'attenzione dei media, dalla carta stampata alla televisione, sino al cinema, con "Il volo" di Wim Wenders. Nel libro essa viene osservata scandendone gli aspetti istituzionali e politici, antropologici e comunicativi, nel tentativo di tracciare un progetto di sviluppo durevole. Il codice emotivo dell'ospitalità ai rifugiati, le strategie di ripopolazione dei luoghi svuotati dall'emigrazione, il tacito operare di saperi antichi della gente di Calabria, offrono una formula di convivenza e comprensione reciproca delle diversità che fa da modello all'Italia, se non pure all'Europa e al mondo intero. Grazie anche a una progettazione legislativa regionale d'avanguardia, quello di Riace si presenta insomma come un vero caso politico. Una ricetta tutta nostrana, che risponde al globale senza autodistruttivi cedimenti, né vane chiusure, ma naturalizzandolo, offrendogli dimora e adattandolo attraverso la forza di una tradizione che acquisisce consapevolezza del suo passato e simultaneamente si rinnova.