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A vent'anni dalla "profezia" di T. Levitt riguardo un pianeta senza più né distanze, né confini, gli eventi seguiti all'11 settembre 2001 riflettono l'immagine di un universo solcato e definito da barriere. La pratica sistematica della "guerra preventiva" perseguita dai paesi occidentali, è giunta ad autogiustificarsi addirittura con la riproposizione dell'eterno conflitto tra Bene e Male. La forma-Stato, nata con la modernità e data per obsoleta, appare essersi trasferita con la stessa logica, e la stessa cogenza, nei nuovi e decisivi organismi transnazionali. Il nesso tra Stato, guerra e politica all'origine della cultura occidentale, la questione dell'alternativa e la domanda sul destino dell'"Homo democraticus" sono i temi del volume.