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Democrito e Cicerone ritenevano che il riso fosse estremamente moderno e che esistessero inoltre mille modi diversi di ridere e di far ridere, per i Padri della Chiesa il riso è un fenomeno diabolico, lampante manifestazione dell'orgoglio umano. Nonostante questo, durante il Medioevo, i sovrani si circondavano di buffoni e giullari e persino i sermoni dei predicatori erano infarciti di parodie. Rabelais inaugura un modo di ridere improntato all'ambiguità e alla distruzione di ogni certezza e nel Rinascimento il riso assumerà connotazioni burlesche e grottesche. Sotto le sembianze dello humour acido, il riso corrode le fondamenta del potere e della società e trova terreno fertile nella satira politica del XIX secolo.