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A diciassette anni dalla sua prima uscita, questa introduzione all'antropologia, in edizione aggiornata e ampliata, non si presenta come un semplice manuale. È bensì un'opera che problematizza e sottopone a critica i fondamenti epistemologici, l'apparato concettuale e il senso di una disciplina che riflette, forse più di qualsiasi altra, i fenomeni complessi che caratterizzano il nostro tumultuoso presente. Al tempo stesso, nella maniera più chiara e piana possibile, ne presenta e analizza gli oggetti empirici, i metodi, i contenuti, le scuole, considerando inoltre il suo ruolo nel più ampio contesto delle scienze sociali. L'antropologia, a parere di Kilani, può ancora costituire un punto di vista specifico sul reale nella misura in cui è capace di pensare e articolare i rapporti tra locale e globale, tra continuità e discontinuità, tra unità e diversità del genere umano. Se essa, come ritiene l'autore, è principalmente impresa di traduzione fra culture, i suoi scopi sono tradurre nel linguaggio di un sapere scientifico globale e comunicabile la varietà dei saperi e delle culture locali e contribuire così alla comprensione e alla risoluzione dei conflitti contemporanei.