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"In queste pagine vediamo don Timoteo Giaccardo, fedelissimo del fondatore della Società San Paolo, impegnato in missioni complesse e difficili, che fanno di lui un 'maestro', un costruttore, un economo, ma soprattutto un interprete del geniale e coraggioso "apostolo" dell'evangelizzazione attraverso gli strumenti della comunicazione sociale: don Alberione diceva di fidarsi più di Giaccardo che di se stesso. L'immagine del beato, che viene qui ricostruita con amore, riporta certo i membri della famiglia paolina all'autenticità del loro carisma e alle originarie finalità della loro missione. Ma assume un valore più ampio, in un momento storico in cui si avverte particolarmente urgente il bisogno di uomini di Dio, di formatori di coscienze: ossia di 'profeti obbedienti'." (Giulio Nicolini)