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La crescente sfiducia nella medicina ufficiale, il ricorso sempre più frequente a pratiche alternative - spesso inutili, se non perfino pericolose - mostra come le aspettative di cura e di guarigione siano influenzate da fattori non sempre riconducibili alla sfera razionale dell'uomo. Da malati, vogliamo guarire, e l'efficacia della terapia non si misura talvolta con l'evidenza scientifica del trattamento: può bastare un placebo a persuaderci. Il termine "placebo" (dal latino, "io piacerò") indica ogni sostanza o terapia priva di principio attivo, che può tuttavia provocare effetti paragonabili a quelli di farmaci realmente efficaci. Cinquemila anni di effetto placebo è il libro che mette un punto fermo sul dibattito: dopo una panoramica storica - davvero millenaria - l'autore affronta il tema dell'effetto placebo nella pratica clinica, negli studi controllati e nelle medicine cosiddette "non convenzionali". Con passo sicuro dettato dalla sua lunga esperienza di divulgatore scientifico e dal fatto di essere uno dei massimi esperti mondiali in materia, Giorgio Dobrilla racconta in modo chiaro e accessibile, ma rigoroso e aggiornatissimo nella bibliografia sull'argomento, una storia lunga ormai millenni, costellata da sciamani e guaritori, medici e ricercatori, tutti alle prese con le affascinanti e complesse interazioni tra mente e corpo. Perché spesso i cambiamenti che si ripercuotono nei meccanismi neuronali possono essere attivati non solo da un farmaco privo di principio attivo, ma anche da una parola, un simbolo, un gesto. O, per usare le parole di Silvio Garattini: Il placebo può non essere solo una compressa o un'iniezione, come vorrebbe la nostra società farmacocentrica, ma può essere l'attenzione del medico, un ambiente favorevole, l'aiuto di un amico.