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Nel 1960, all'apertura del testamento del gioielliere Mario Negri, si apprese che questi aveva lasciato parte del suo patrimonio per la fondazione di un Istituto per la ricerca farmacologica designandone il direttore nella persona di Silvio Garattini. Comincia così la straordinaria storia dell'Istituto Mario Negri, una storia di eccellenza, onestà e dedizione verso la scienza in cui l'entusiasmo e l'intraprendenza del prof. Garattini si sono scontrati (e si scontrano!) con numerosi scogli da superare per realizzare il sogno di un centro di ricerche farmacologiche autonomo e indipendente. Andando contro a quelle che spesso sono le motivazioni che spingono all'immissione in commercio di nuovi farmaci, il faro che guida la ricerca del Mario Negri è l'attenzione al paziente e sulle esigenze di salute pubblica piuttosto che il profitto monetario. Garattini e gli altri fondatori concepirono infatti come mission del nuovo istituto lo svolgere ricerca di qualità internazionale allo scopo di migliorare la salute delle persone e in favore di una piena condivisione dei propri dati di ricerca, indipendentemente da influenze politiche, gerarchie universitarie e spinte commerciali. L'edizione italiana offre anche una panoramica sulle battaglie sociali che il Prof. Garattini e l'Istituto hanno combattuto per la promozione della cultura scientifica in campo biomedico specificatamente nel nostro paese. L'efficacia del metodo Di Bella, dell'omeopatia e del metodo stamina, l'utilità della sperimentazione animale e dei vaccini sono solo alcuni degli argomenti su cui il professore si è schierato apertamente, mostrando che, negli anni, la sua determinazione non è mai venuta meno.