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Il libro presenta lo stato dell'arte in tema di psicologia del terrorismo, con una rassegna critica delle ricerche più importanti e accreditate: uno strumento indispensabile per gli specialisti in ambito clinico, criminologico, forense, sociologico, ma anche prezioso per i decisori politici e gli operatori dell'antiterrorismo. Ne risulta un campo di indagine in piena, intensa (e complessa) fase nascente. Si evidenzia, fra l'altro, non solo come i terroristi siano scevri da una psicopatologia specifica, ma anzi quanto stano spesso persone spaventosamente "normali". Emerge comunque una mappa dei processi psicologici del terrorista, con implicazioni utili per il contrasto dell'estremismo violento. In questa nuova edizione Horgan sviluppa ulteriormente il suo modello del ciclo IED (Involvement, Engagement, Disengagement). Sulla base di un'ampia ricerca, con interviste a terroristi e abbondanti case study (dal terrorismo politico europeo, IRA, RAF, BR e altri, fino all'attuale jihadismo), Horgan presenta un'edizione del tutto riveduta e ampliata del suo testo, già acclamato alla sua prima apparizione dagli addetti ai lavori.