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Nel mondo del diritto l'interpretazione segue regole ben definite. L'interpretazione giuridica implica tuttavia operazioni molto complesse e riflette la cultura dell'interprete: questa varia a seconda di convinzioni, capacità e impegno di ciascun giurista. È un vero e proprio «processo ermeneutico»: vi è quindi un ampio margine di libertà e di discrezionalità anche se l'interprete si deve uniformare ai canoni stabiliti dalla «comunità ermeneutica», dal legislatore e dalla tradizione. Per l'interprete è inoltre fondamentale attenersi ai valori cristallizzati nella Costituzione, nella Carta europea dei diritti fondamentali e nella Convenzione europea di salvaguardia dei diritti umani. In questi testi l'uomo - la persona - è il centro dell'ordinamento giuridico: il diritto è fatto per l'uomo, non l'uomo per il diritto. È questa la prospettiva attraverso la quale l'autore affronta temi essenziali per la formazione culturale del giurista e, in senso ampio, del cittadino (identità e dignità umana, solidarietà, diritto naturale e storia, law and economics, il rischio d'impresa...).