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La genesi e gli sviluppi della modernità sono segnati dal grande tema della libertà culturale e politica del soggetto; Augusto Del Noce (1910-1989) lo afferma già nei suoi primi studi, subito intuendo il rischio implicito nell'identificare libertà e creatività. Una particolare interpretazione filosofica della nozione ebraico-cristiana di creazione ha innescato un processo che si condensa nella formula: non c'è Dio se non è creatore; non c'è creatore che non sia persona; non c'è persona se non sono io. Si giunge così al solipsismo, affermazione teoreticamente insostenibile dell'io come unica realtà, ma traducibile esistenzialmente in solipsismo vissuto, in egocentrismo attivistico, ossia nella forma di degenerazione dei rapporti interpersonali che corrode dall'interno la società occidentale. L'intuizione di Del Noce, che risale agli anni Trenta, è qui presa come chiave per interpretare la realtà contemporanea e per rileggere uno dei più discussi e stimolanti pensatori del Novecento.