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Con una scrittura sapiente e delicata, Piumini si avventura in atmosfere del passato, tra Prato e Loreto, Costantinopoli e un indefinito ducato di Francia, la Parigi bohémien e la Vienna di fine Ottocento. E, tra ritratti che diventano specchi e volti dipinti di nascosto con la complicità della notte, osserva l'inquieto e vitale Filippo Lippi, entra nel laboratorio di Piero della Francesca, accompagna nel suo sorprendente viaggio in Oriente il veneziano Gentile Bellini. In queste storie è la pittura a tessere silenziosamente una trama di sguardi in cui non si riesce più a distinguere tra l'amore per l'arte e l'arte dell'amore. Perché tutto si traduce in un delicato dialogo degli occhi che ha il solo obiettivo di avvicinare il mistero della natura umana e tentare di comprendere, oltre le apparenze, le imprevedibili capriole del cuore. L'amorosa figura; Il ritratto segreto; L'affresco di François; Gli sguardi; Il pianto di Piero; Il quadro non finito; Il valzer muto.