Tab Article
Eugenio Montale tenne a lungo nascosti i suoi studi giovanili di cantante e l'antico sogno di poter calcare le tavole di un palcoscenico come "basso lirico". La passione per la musica, per le sue figurazioni alimenterà di parole e di visioni tutta la sua poesia. Al centro di questo libro è richiamata la storia del rapporto con la musica, imprescindibile per comprendere l'opera montaliana. Nelle sue prime prove il poeta consegna una cospicua parte della versificazione a ritmi e suggestioni musicali. Nelle prove più mature la citazione musicale, seppur meno esibita, sarà caricata di un forte valore simbolico, costituendo il mezzo privilegiato di dialogo con i fantasmi del proprio passato. Sarà solo dal 1954 al 1967 che la musica diventerà mestiere quando Montale è recensore degli spettacoli del Teatro alla Scala per l'edizione pomeridiana del «Corriere della sera». Il titolo di questo libro riprende l'iniziale idea del poeta di chiamare la raccolta delle sue recensioni, oggi Prime alla Scala, «l'analfabeta musicale»: insegna del tentativo di preservare un approccio alla materia svincolato da ogni angustia specialistica, ancora carico dell'originaria meraviglia.