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Sfogliando le pagine di questo libro, il potenziale acquirente si potrà rendere immediatamente conto che attraverso l'arma (perché di un'arma potentissima si tratta) del ricordo e della ricostruzione di avvenimenti recenti e meno recenti, Federici e Toma cercano di trovare un senso a ciò che, vissuto quotidianamente, sembra proprio non averne. Essendo estremamente individualisti - come più o meno tutti gli abitanti di questo stretto e lunghissimo Paese - per affrontare i temi dell'attualità politica, economica e sociale, gli autori percorrono due strade diverse, che convergono in un'unica visione delle cose. La prima parte del libro è costruita in forma di lettere ad un ipotetico direttore di giornale, che finiscono per diventare una sorta di diario di quanto è accaduto nel Paese dal governo Monti alle ultime elezioni. La seconda parte ricostruisce, con abile sintesi, un percorso tra i principali avvenimenti dal dopoguerra ad oggi, che permette di considerare in una prospettiva scevra da ideologismi, i problemi ed i personaggi che hanno orientato lo sviluppo italiano.