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Un gioco diffuso e antico è quello di ironizzare sul nebuloso universo di parole dei professionisti della politica. Con questi due volumi de "La ragione politica" si vuole invece riprendere la strada di una analisi sistematica di discorsi variamente politici o di generale rilevanza pubblica, estraendone fra diverse situazioni pragmatiche alcuni normali esemplari, neppure i più scandalosi, ponendo al centro dell'attenzione, e perfino misurando, cose come la qualità dell'argomentazione, la presenza di stereotipi, la decifrazione degli inganni sottili dell'ideologia. In questo primo volume Franco Rositi e Walter Privitera ragionano sullo stato dell'opinione pubblica nelle democrazie capitaliste, Fiammetta Corradi analizza il grado e la qualità dell'argomentazione nei discorsi di dieci grandi leaders del mondo "occidentale" a riguardo del terrorismo a radice fondamentalista islamica, Anna Rita Calabrò riesamina questi stessi discorsi focalizzando il modo con cui in essi viene trattata l'ambivalenza fra pace e guerra, Francesco Battegazzorre ripercorre la storia dell'analisi simbolica nella tradizione politologica e suggerisce alcune linee metodologiche, infine Paolo Franzosi indaga con tecniche quantitative e qualitative un campione di dieci dibattiti del Parlamento italiano vertenti sulla fiducia in un periodo della prima repubblica (1975-1980) e in un periodo della seconda (1995-2006).