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In latino la subordinazione di tipo completivo poteva essere realizzata con strutture a verbo non finito (tra cui l'Accusativus cum Infinitivo) o con frasi a verbo finito. La diffusione di queste ultime in epoca tarda e medievale a discapito dell'Accusativus cum Infinitivo rappresenta un fenomeno cruciale nella transizione dal latino alle lingue romanze. In questo lavoro sono analizzate tre cronache latine scritte in Italia centro-meridionale tra il X e il XII secolo: il "Chronicon Salernitanum" (X secolo), la "Chronica Monasterii Casinensis" (XI-XII secolo) e il "Chronicon Vulturnense" (XII secolo). Utilizzando una metodologia d'indagine incentrata sulle interazioni tra fattori semantici, pragmatici, testuali e sintattici, sono messi in luce non solo gli aspetti che entrano in gioco nella selezione della subordinata infinitiva o di quella a verbo finito, ma anche le differenze linguistiche che intercorrono tra il testo del X secolo e i due più recenti.