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Nel circuito delle idee che nel Moderno si installano al centro del dibattito filosofico, politico e sociale, le riflessioni di Hegel, Weber, Marx, Simmel, Löwith, Canetti, Adorno, Horkheimer, Abensour, Esposito, Rancière, Taylor e Habermas sulle dinamiche del conflitto, la dialettica del dominio. le metamorfosi del potere e le topografie della socialità, nel loro registro tonale, vengono originalmente attraversate in questo libro di Antonio De Simone, "Conflitto e socialità". Passando nel varco della loro criticità, esse sono ricostruite e fatte rientrare, come punto di raffronto comparativo, in una relazione analitica e critica con alcuni dei tratti problematici del nostro tempo, lungo un percorso in cui la dialettica dell'umano si snoda specularmente fra teoria critica, filosofia politica e diagnosi della democrazia. "Conflitto e socialità" è un libro scritto nel periodo che è stato definito dei turbulent teens, ovvero negli anni Dieci del XXI secolo, un decennio di confusione, disordine e frammentazione, ma soprattutto di "esclusione inclusiva" (Zizek) che, estremizzando nella conditio humana l'individualismo, le paure e gli interessi, ha trovato il suo principale antagonista nella polifonia delle voci dei molti che si riconoscono nel principio del bene comune e della solidarietà responsabile quale espressione di un pensiero per-altri.