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Le architetture turistiche costituiscono, pur nella loro diversità, il campo di maggiore visibilità del postmoderno in quanto sono pensate e realizzate per sedurre i clienti ed incontrare i loro desideri offrendo loro il set di una rappresentazione in cui possano essere insieme attori e spettatori. Dalle tipologie tradizionali dei Grand Hotel della Belle Epoque e dei primi villaggi del Club Mediterranée sino ai Concept Hotel firmati dagli archistar contemporanei ed ai bianchi casali dell'agriturismo, gli stili e le strategie comunicative cambiano, ma costante resta l'obbiettivo delle architetture turistiche. Esse devono incantare e rassicurare, essere simboli di status ed occasioni di gioco, teatri reali per vivere un sogno. Anche le città si sforzano oggi di incontrare la domanda del turista allestendo per lui, e per lo stesso cittadino che è portatore di analoghe domande, accattivanti scenografie dove elementi storici e citazioni mediatiche si fondono nella logica della rappresentazione permanente. Riflettere sulle architetture turistiche significa, in definitiva, fare i conti con la natura stessa della città contemporanea.