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"Un paesaggio si ammira (il bel paesaggio), si difende (politiche per il paesaggio); si consuma (il degrado del paesaggio); si studia (la scienza del paesaggio); si dipinge...". Così nel 1981 si apriva il numero 4 della rivista "Hèrodote Italia" dedicato al paesaggio. A oltre trenta anni di distanza ci si confronta ancora con grande vivacità su questo tema, che mantiene nel tempo tutte le sue ambiguità e le sue suggestioni. In questo nuovo volume dal titolo "Progetto paesaggio tra letteratura e scienza" studiosi di diversa estrazione dibattono sul tema paesaggio che si propone come momento di congiunzione tra attività creative e attività scientifiche nella varietà dei loro approcci. In entrambi i casi l'uomo è visto come attore che costruisce il paesaggio e come spettatore che lo vive e lo percepisce, scoprendo in esso e affidando ad esso la propria identità. Si sottolinea così come la stretta relazione tra comunità, identità e luoghi debba essere posta al centro delle politiche volte a salvaguardare, gestire e pianificare i paesaggi.