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Mimmo Cuticchio racconta con tono affabile e appassionato la storia dei pupi siciliani, suoi consanguinei, suoi fratelli e figli, protagonisti insieme a lui di un'arte antica e nobile che, grazie al suo genio, hanno acquistato nuova vita e fatto conoscere le loro gesta al mondo intero. Ma questo libro è anche la storia di come un bambino può invaghirsi della moltitudine di personaggi che affollano la sua fantasia, e di come questo innamoramento può accompagnarlo per tutta l'esistenza sublimandosi in arte; è il racconto di un mestiere tramandato per molte generazioni, e di come le sapienze e le abilità possono essere apprese e trasmesse. Una vita intera trascorsa come un percorso di formazione in cui il protagonista ha conservato intatto il gusto di stupirsi e di continuare ad apprendere per trasferire poi questo vissuto in un linguaggio sempre più coinvolgente, in un rapporto di complicità col suo pubblico che rende i suoi spettacoli godibili in qualunque paese del mondo. La voce che accompagna il teatro di Cuticchio, come l'arte del "cunto", forma antica del narrare epico, è un suono che arriva da molto lontano - addirittura dagli aedi dell'antica Grecia - e che aleggia anche nelle pagine di questo libro conferendogli un'atmosfera carica di passione e di magia.