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Ariosto, come i suoi avventurosi personaggi, insegue le varie e molteplici pieghe della realtà e assume, per raccontarle tutte, le voci di Proteo: narratore, cortigiano, lettore, diplomatico, ingegnere teatrale, persine vice-principe. Sempre sul discrimine tra inclinazione naturale e necessità, libero istinto e finzione, egli è l'uomo del Rinascimento, al contempo faber e ludens, che non può stare al centro del mondo perché trascorre tutte le sue vite a riscriverlo.