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Una leggenda di eroi agresti, di demoni e santi. Una storia miracolosa che affiora dal Medioevo e permane nella rappresentazione dell'identità popolare di Pontecorvo, comunità contadina a sud del Lazio. La duplice condizione di "isola" esterna alla "madre patria", e preda della aggressività espansionistica del Regno di Napoli, che la circondava da ogni parte, hanno determinato nella comunità pontecorvese un forte senso di isolamento e di autoreferenzialità culturale, ancora presente; sopravvivono miti e riti espressione di una cultura mistico-magico-agreste, in cui prendono forma e trovano senso "eroi intimi", come Camele.