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In queste pagine dei "Saggi" (III.8), Montaigne non si richiama, come spesso si crede, alla trattatistica della conversazione cortigiana. Lontano dalle convezioni - della corte, dell'accademia e del salotto - il dialogo montaignano si fonda su un corpo a corpo, su un esercizio filosofico pronto a combattere le astuzie e le illusioni della falsa sapienza. "L'arte del confronto", nell'interpretazione di Marc Fumaroli, proposta in questo volume, si offre come metodo per 'pesare e pensare', come strumento di ricerca interiore, come viatico per orientarsi nella palestra del 'comparare' che l'autore mette in scena nei suoi "Saggi".