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"Il medium è il messaggio" e l'idea di "villaggio globale" ci suonano oggi come slogan conosciuti, che la diffusione di internet e il processo di globalizzazione rendono ancora più profetici; ma molto prima di diventare patrimonio dell'immaginario collettivo, sono passaggi centrali dell'articolata, e talora complessa, riflessione di Marshall McLuhan sui mezzi di comunicazione - dalla parola parlata alla stampa, dal telegrafo al cinema alla televisione. Riflessione che McLuhan affida nel 1969 a una lunga e celebre chiacchierata con Playboy, tra le principali testate culturali dell'epoca, qui proposta per la prima volta singolarmente e in una nuova traduzione. Ma fin da subito l'intervista si svela come molto più di un semplice dialogo: è un'introduzione completa ai concetti chiave delle teorie mcluhaniane sui media; è lo sguardo acuto di un grande studioso - che risponde indirettamente a chi lo vorrebbe "guru" dei nuovi media - sulle molteplici influenze che compongono il suo approccio. Soprattutto, è un commento sagace, che stupisce ancora oggi per la sua lucidità, su molti aspetti della società contemporanea.