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Il volume affronta il tema della ricerca-azione e del suo utilizzo in campo educativo con l'intento di giustificare e legittimare, da un punto di vista epistemologico, le sue peculiari caratteristiche d'indagine, volta alla trasformazione di situazioni problematiche, che avviene in uno specifico contesto e in cui il soggetto che agisce è anche ricercatore. Il testo, che si rivolge a quanti si occupano di problemi educativi e nello specifico agli insegnanti e agli studenti che aspirano e diventarlo, propone la tesi secondo cui è possibile ridefinire la ricerca-azione in chiave deweyana e sorreggerla con una base teorica e critica alternativa alla prospettiva conversazionale-ermeneutica, valorizzando la sua natura d'indagine conoscitiva e pragmatica, i cui esiti se pur non generalizzabili possono comunque essere resi trasferibili. L'obiettivo è quello di comprendere la ricerca-azione con chiarezza concettuale dentro una cornice che non abbia l'ambizione di circoscriverla limitandola ma, al contrario, possa consolidarne ed ampliarne il suo potere euristico, evitandole di cadere nella deriva del relativismo conoscitivo. L'argomentazione è divisa in due parti. Nella prima viene presa in esame la teoria dell'indagine di Dewey, nella seconda viene motivato il ricorso alla logica deweyana, intesa come ossatura strutturale e strutturante della ricerca-azione, fornendo alcune consequenziali indicazioni metodologiche.