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Questo libro non teorizza e non vuole neppure teorizzare l'eclettismo sociologico. Di contro, la tesi di fondo sostiene che nella web society, la società in cui siamo sempre più costretti a vivere, l'ecletticità è una sorta di obbligo metodologico imposto dalle sue caratteristiche uniche e distintive, le quali sono inedite rispetto al passato, né moderne, né postmoderne, ma intensamente comunicazionali. Il volume è diviso in due parti, di cui la prima dedicata ai fondamenti e ai presupposti storici e filosofici del pensiero e della prassi eclettici e la seconda collocata dentro la web-society per una sociologia obbligata a svelare se stessa, a mostrare i suoi travestimenti teorici, a fornire i suoi criteri metodologici onde compiere il suo lavoro scientifico fra ricerca empirica e spendibilità progettuale. Assumiamo, dunque, come eclettismo un metodo di taglio filosofico che consiste nel selezionare dai vari sistemi teorici disponibili quelle componenti e quelle tesi che appaiono accettabili o maggiormente condivisibili e nel riorganizzarle o strutturarle in una nuova dottrina, secondo dati criteri metodologici. L'ecletticità è la versione laica, operativa, non integralista di tale approccio, il quale, però, presenta infiniti volti e si presta a moltissimi travisamenti, rendendosi così oltremodo duttile e capace di fornire innumerevoli servizi o rendimenti in ambito teorico, empirico, applicativo.