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Dopo più di un secolo di "amnesia", in cui si è creduto nel dominio dell'uomo sul mondo naturale e nella separazione assoluta tra i processi naturali e quelli antropici, ci troviamo agli inizi di una nuova Weltanschauung che pone ancora una volta il tema del rapporto armonico tra uomo e natura al centro dei propri interessi. Una visione che crede nella necessaria "sostenibilità" culturale, economica, sociale e ambientale del "fare" dell'uomo sulla terra quale presupposto per una nuova società globalizzata. Quello della sostenibilità è, infatti, un tema complesso che coinvolge per intero la nostra società, le nostre città, il nostro territorio. Un tema che porta a ripensare i modi e gli spazi della vita quotidiana, a definire nuove forme di aggregazione sociale e nuovi assetti lavorativi. La città sostenibile non è, dunque, una "macchina insediativa a zero emissioni" ma, innanzitutto, espressione di complessi e stratificati "tessuti" sociali, economici, culturali e civili. Saper leggere questi tessuti, saperne comprendere le logiche che ne hanno veicolato la storia e l'identità nel tempo, significa fondare consapevolmente il progetto sostenibile della città. Il progetto urbano tra morfologia e sostenibilità è, così, il tema portante di questo lavoro, dove la morfologia è lo strumento di connessione tra le tecnologie sostenibili e le istanze culturali, sociali, civili e formali della città.