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La crisi in cui è caduta la politica nel nostro tempo mostra tutti i sintomi dell'afasia. Nel cortocircuito tra iperproduzione e mancanza di assorbimento, si insegue una esigenza di formalismo e normazione che sopperisca alla perdita di ogni grammatica relazionale e di ogni sintassi etica. La politica è diventata un paradosso. E allora perché non assumere un pensiero paradossale, come in Achille e la tartaruga? Achille, il più veloce, è la forza propulsiva del progresso, della tecnica, del mutamento inarrestabile dei processi globali, la tartaruga è il tempo lento ma inafferrabile dell'etica che più goffamente, tuttavia, non verrà sopraggiunta dall'altro se non a prezzo di rivedere la distanza, il movimento nel tempo, il senso stesso della direzione e della corsa dell'uomo tra passato, presente e futuro. Il volume, nel quale si confrontano le prospettive ermeneutiche delle due autrici, ruota sul tema della comunicazione e dell'ascolto, e sulla crisi della democrazia e di una politica costretta a farsi rincorrere, ma anche a rincorrere senza successo, non solo Achille ma anche la tartaruga.