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I molteplici rapporti intercorrenti tra società e processi di vittimizzazione impongono oggi un'approfondita riflessione in ambito sociologico, rendendo la nozione di vittima e le sue implicazioni sociali e relazionali oggetto precipuo di studio della disciplina, dal quale procedere verso l'elaborazione di interventi di sostegno mirati. Tuttavia, quello fra sistema sociale e condizione di vittimalità è certamente un nesso complesso da indagare concernendo differenti contesti e riguardando, da un lato, le cause strutturali e le motivazioni di ordine culturale all'origine della condizione di vulnerabilità, così come, dall'altro lato, le reazioni poste in essere dalla collettività e dalle istituzioni nei confronti di chi ha patito abusi, ingiustizie, violazioni. Occorre però riconoscere come, non di rado, gli interventi sociali vengano più spesso pensati con riferimento all'immagine di una vittima "ideale" piuttosto che "reale"; ciò potendo contribuire alla costruzione di ruoli sociali funzionali al mantenimento di determinati equilibri - oltre che di etichette dannose e pregiudizievoli - implicando il parziale disconoscimento delle effettive richieste e dei bisogni di coloro che versano in stato di patimento. In questa prospettiva, il contributo della sociologia appare particolarmente rilevante, anche in ragione degli esiti complessi dei processi di globalizzazione e dei loro riflessi sulle dinamiche di vittimizzazione.